
Spiaggia Paestum
Il litorale di Paestum è tutto di sabbia ed è lungo circa 10 km. I fondali sono bassi e consentono un bagno rilassante. E’ quasi tutto costellato di lidi attrezzati, ma non mancano le spiagge libere.
In particolare va segnalato l’arenile di “Lega Ambiente”, un’oasi dunale, composta da circa 11 ettari di pineta e 5 di spiaggia, gestita dal circolo di Legambiente di Capaccio-Paestum per la tutela dell’area e dell’ecosistema costiero. Il lavoro dei volontari ha trasformato quella che era una discarica in un’area protetta, restituendo un’area naturale, aperta, pulita ed attrezzata per poter godere di un ambiente di grande bellezza. E’ la più grande spiaggia libera del litorale, affascinante anche in autunno ed in inverno, ed è l’unico esempio in Campania di oasi marina protetta e di libero accesso.
Si accede dalla Strada litoranea e dall’ingresso principale si attraversa la pineta fino a sbucare sulla duna e poi sulla spiaggia. All’interno della pineta si trova anche un’area attrezzata e si passeggia tra le piante della macchia mediterranea come mirto e lentisco. Arrivati alla duna si può ammirare (tra luglio e settembre) il Giglio di mare in fiore, una vera rarità ormai sulle nostre spiagge, sempre più sfruttate e maltrattate. Ai due lati esterni della spiaggia libera di Lega Ambiente ci sono dei lidi con bar e servizi igienici.
Per arrivare basta costeggiare la pineta fino a Torre di Mare dove si possono utilizzare molti parcheggi (a pagamento d’estate, liberi fuori stagione). Per chi usa la bicicletta c’è anche una pista ciclabile.
Fra la duna e la pineta s’incontra un residuo di macchia mediterranea, vegetazione bassa e intricata ricca di arbusti, che avrebbe dominato tutta la fascia costiera se non fossero state piantate le conifere. Fra le specie più diffuse il mirto, il lentisco, la smilace. Caratteristica è la forma assunta da queste piante, modellate dall’azione incessante del vento. Sono inoltre presenti numerosi esemplari di eucalipto e di acacia, che tendono ad invadere l’area della macchia.
Gran parte dell’oasi è coperta da una pineta di Pino Domestico (pino da pinoli) e Pino d’Aleppo. Questo bosco non è spontaneo, ma è stato piantato circa 50 anni fa dalla Forestale per proteggere le aree coltivate più interne dai venti salmastri provenienti dal mare. Di origine naturale è invece la quercia, il leccio, presente in modo frammentario sulle cime delle dune.